L’impersonificazione della
Gelosia (Megera)
 
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     "Guarda",
  mi disse, "le feroci Erine. / Quest'è Megera dal sinistro canto; /
  quella che piange dal destro è Aletto; / Tesifón è nel mezzo"; e tacque
  a tanto. / Con l'unghie si fendea ciascuna il petto / battiensi a palme e
  gridavan sì alto, / ch'i' mi strinsi al poeta per sospetto.  (Inferno, Canto IX, vv.45-51) Improvvisamente
  riemersero i versi di Dante, non avrei mai immaginato che il buio ed il nulla
  seguirono subito dopo, credo che fu proprio in quell’istante che cessai di
  vivere e cominciai a vagare per la terra. Halloween,
  la festa che nasce dall’idea che i defunti vaghino per la terra con i fuochi
  in mano e cerchino di portare via con sé i vivi; è bene quindi che i vivi si
  muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti. Era
  tardissimo; il lavoro! Ancora una volta una riunione improvvisa mi aveva
  fatto ritardare. I
  bambini animano le strade con i loro costumi e le luci delle candele lungo la
  strada illuminano le zucche all’ingresso delle case. Eccomi
  finalmente a casa, stanco e affamato, ho solo voglia di fare una doccia,
  mangiare e lasciarmi finalmente svenire. Ti
  chiamo ma forse hai fatto tardi anche tu. Suonano
  al campanello, sono ancora tutto bagnato ed insaponato, mi infilo
  l’accappatoio, innervosito vado alla porta ed apro senza pensarci troppo. “DOLCETTO
  o SCHERZETTO” Il
  cuore ha un sussulto, lo sento battere così forte che comprime le costole ed
  i polmoni, un senso di calore si diffonde per tutto il corpo. Corpo
  di donna ricoperto di vernice color fuoco, il viso nascosto da una maschera. SEI
  TU Ancora
  una volta mi sorprendi e ti seguo nel vortice della passione. Mi
  lasci esausto e senza forze, ora posso finalmente riposare. Non
  sei sazia, sento ancora la tua vorace bocca succhiare, succhiare e succhiare
  ed io cessare di vivere !    | 
  
     Olio su garze cementate  |